Tutte le imprese ed i professionisti sono obbligati dalla legge alla tenuta delle scritture contabili. L’obbligo di tenere la contabilità può derivare dalle norme del codice civile o dalle norme fiscali. In moltissimi casi una tenuta della contabilità in modo non corretto, è fonte per il contribuente, destinatario dell’obbligo di gravissime sanzioni, con ripercussioni anche su una modalità di accertamento del reddito particolarmente complessa che è l’accertamento induttivo. Le società di capitali sono obbligatoriamente tenute al regime di contabilità ordinaria, indipendentemente dal volume di ricavi conseguito; per gli esercenti arti e professioni il regime di contabilità semplificata costituisce il regime naturale, indipendentemente dall’ammontare dei compensi incassati; gli imprenditori, le società di persone ed enti non commerciali adottano il regime di contabilità semplificata se rispettano determinati limiti di ricavi conseguiti nel periodo di imposta, differenziati a seconda della tipologia di attività esercitata, o possono optare per quello ordinario. I limiti dei ricavi per poter accedere al regime semplificato sono 400.000 euro per chi svolge un’attività di prestazioni di servizi, 700.000 euro per chi svolge altre attività.